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Tornando sulla questione di Google e You Tube che tanto ci appassiona in questi giorni (fermo restando che sono fermamente convinto che gli hosting provider in parola siano esonerati per legge dall’obbligo di controllo preventivo sui contenuti pubblicati) ritengo che quella di pensare di affidare a questi sistemi di riconoscimento automatico – per quanto sofisticati che siano – il compito di filtrare i contenuti pubblicati dagli utenti non sia una soluzione auspicabile. Non solo significherebbe assegnare ad una società commerciale privata il compito di selezionare ciò che può e non può essere pubblicato in rete ma vorrebbe anche dire che tale delicata funzione sarebbe affidata a delle macchine.
