Un articolo di Lawrence Lessig pubblicato su The New Republican ha provocato un acceso dibattito negli Stati Uniti. Proprio Lessig, uno degli attivisti del movimento per la trasparenza nella pubblica amministrazione, che scrive un articolo contro la trasparenza. Non temete l’ideatore delle Creative Commons non è uscito fuori di senno. Lessig, con un certo gusto per la provocazione (un articolo di 10 cartelle pubblicato su un sito Internet forse potrebbe essere considerata tale), pone alcuni interessanti quesiti sulla trasparenza e l’accesso ai dati. Premesso che la trasparenza è una cosa buona (ci mancherebbe altro), è sufficiente alla comprensione della realtà ? Non è forse necessario anche saper selezionare i dati, confrontarli, interpretarli e dare loro il giusto valore all’interno di un contesto ? Una trasparenza solo formale non può essere addirittura anche nociva e paradossalmente nascondere la verità dietro milioni di pagine in pdf e miliardi di cifre ? Ragioniamo in maniera sufficientemente critica su come e quando la trasparenza sia utile e su come essa possa essere addirittura controprucente e causa di confusione ?

Vi consiglio di leggerlo fino in fondo questo articolo.

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mariosabatino

Ideatore, fondatore e Presidente di IusTeam – Rete di Avvocati.

Sono iscritto all’albo degli avvocati cassazionisti dal 2014 ed abilitato al patrocinio davanti alle magistrature superiori. Svolgo la professione forense da oltre venti anni e mi occupo prevalentemente di diritto civile ma anche di tutela dei dati personali (privacy). Nella mia attività professionale assisto per lo più le persone e le piccole e medie imprese.

Sono il curatore de “La Pagina Giuridica“, pubblicazione giuridica telematica online dal 1997.

Sono stato docente nel Master in diritto di famiglia della LUISS Guido Carli di Roma Modulo: FAMIGLIA E RESPONSABILITÀ CIVILE – Bullismo, cyberbullismo e responsabilità.

Ho studio in Roma e Castelnuovo di Porto (RM).