Di certo qualcosa bolle in pentola. In questo momento storico abbiamo una classe politica sempre più in crisi e cittadini sempre più informati grazie alla rete che permette l’accesso a canali d’informazione diffusi e non facilmente controllabili; contemporanemente c’è una lobby degli editori che non ha ancora trovato un credibile modello di business per lo sfruttamento commerciale delle opere intellettuali, o forse lo ha trovato ma poichè i nuovi modelli probabilmente non garantiscono gli enormi profitti del passato, si è rinchiusa nel fortino e tenta di difendere i propri privilegi finchè dura. Queste due forze convergenti (politica + lobby editori), come peraltro è già avvenuto in passato, possono produrre leggi liberticide e censorie.
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